CADUTA DALL’ALTO : SEMPRE PRIMA CAUSA DI MORTE

Cronaca nera

La cronaca di questi ultimi giorni purtroppo, poi, non fa che confermare la drammatica tendenza: il 1 luglio a Lusia in provincia di Rovigo un 72enne svolgendo dei lavori di ristrutturazione di una casa di proprietà di un’anziana, ha perso la vita dall’impalcatura esterna alla abitazione ed è morto sul colpo causa caduta dall’alto, precipitando da un’altezza di 5 metri. Un altro incidente il 25 giugno a Roma: mentre stava lavorando su un’impalcatura di un palazzo un operaio è precipitato nel vuoto da più di dieci metri d’altezza: è morto sul colpo. E ancora il 3 luglio è deceduto nel trevigiano il manutentore che nei giorni scorsi si era procurato un grave trauma cranico, una caduta dall’alto rovinosa mentre era intento a tagliare una siepe. Dopo 10 giorni di agonia è morto. Ed è stata fatale anche la caduta da un’altezza di circa due metri per Lotfi Hmida, 46enne di origine tunisine: il 26 giugno stava sistemando alcune travi quando, è scivolato cadendo rovinosamente, l’incidente è avvenuto all’interno di un’azienda di Pozzaglio, comune sul confine cremonese a 9 km da Pontevico.

Episodi gravissimi e drammatici che pongono sotto i riflettori l’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro e che rendono inaccettabile il disinteresse che spesso regna sovrano in alcuni cantieri o altri luoghi di lavoro in cui c’è chi rischia la vita quotidianamente svolgendo la propria attività professionale.

Le misure preventive da adottare nei lavori in quota non devono mai essere sottovalutate neppure quando si tratta di attività svolte ad altezze contenute. Anzi, spesso, queste sono le situazioni che risultano più critiche da svolgere in sicurezza, complice proprio la sottovalutazione del rischio.

Tra le principali cause di tante tragedie e di tanta disattenzione ci sono in molti casi la scarsa informazione e formazione di chi opera; talvolta, poi, nelle realtà più “piccole”, a subire gli infortuni sono gli stessi datori di lavoro.

Ma la vera protagonista delle scene che precedono le disgrazie è la mancata predisposizione di sistemi di accesso e vincolo per effettuare i lavori in quota negli edifici e nelle strutture in genere.

In molti casi il lavoratore, che pure indossa l’imbracatura di sicurezza, non ha modo di vincolarla. E’ fondamentale, quindi, che i progettisti e i proprietari degli edifici prevedano sempre idonei sistemi di sicurezza da installare in fase di realizzazione degli edifici o durante ristrutturazioni a garanzia di chi, successivamente, effettuerà lavori di manutenzione.